Progetto finanziato nel 2023 da UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali nell’ambito del PON inclusione FSE 20214/2020 – Asse 4, in collaborazione con Gruppo Trans APS e Kilowatt soc. coop.

In Transizione per essere me è la campagna che si colloca all’interno del progetto “Orgoglio e pregiudizi” finanziato tramite avviso pubblico per la selezione ed il finanziamento di progetti finalizzati alla realizzazione di campagne di comunicazione volte a sensibilizzare e informare la cittadinanza sui diritti delle persone LGBTIQ, nell’ambito del PON inclusione FSE 2014 – 2020 – Asse 4 “Capacità amministrativa” – Obiettivo specifico 11.3 – Azione 11.3.3″ J53B18000090007, e che vede inoltre anche una mappatura dei Centri Antiviolenza che offrono servizi per persone discriminate sulla base del proprio orientamento sessuale o identità di genere.

Il progetto si realizza grazie al capofila associazione Red Bologna APS in partenariato con Gruppo Trans APS e il coinvolgimento di Kilowatt Soc. Cooperativa.

 

La campagna

Chi può dire di non essere alla ricerca di se stess*?
Chi può dire di non aver mai attraversato momenti di cambiamento, esplorazione e ricerca personale nella propria identità?

Chi di noi non è in transizione, dentro a un continuo percorso per affermare la propria autenticità?

Ogni persona di questo mondo può rivendicare a voce alta: sono “in transizione per essere me!”

Il concept

Il concept della nostra campagna parte da questo assunto fondamentale, con l’obiettivo di creare un sentimento di empatia rispetto ai diritti delle persone trans e LGB+, anche verso quel pubblico al di fuori delle comunità interessate o già sensibili a queste tematiche.

L’idea è che, a differenza del pensiero che domina in una certa cultura di massa, il percorso che fa una persona trans per affermare la propria identità o una persona lesbica, gay, bisessuale non parla di deviazione o peggio devianza, ma di centratura verso se stess*, esattamente come fa ogni essere umano.

Il nostro progetto, dal titolo “Orgoglio e pregiudizi” finanziato tramite avviso pubblico per la selezione ed il finanziamento di progetti finalizzati alla realizzazione di campagne di comunicazione volte a sensibilizzare e informare la cittadinanza sui diritti delle persone LGBTIQ, nell’ambito del PON inclusione FSE 2014 – 2020 – Asse 4 “Capacità amministrativa” – Obiettivo specifico 11.3 – Azione 11.3.3” J53B18000090007, vede capofila l’associazione Red Bologna APS in partenariato con Gruppo Trans APS e con il coinvolgimento di Kilowatt Soc.Coop.

L’obiettivo ultimo della nostra campagna è quello di indirizzare le persone trans e LGB+ che hanno subito discriminazioni, violenze e abusi verso una rete di centri nazionali contro la violenza di genere e orientamento sessuale, in grado di accogliere i loro bisogni specifici.

Un processo nato dalla comunità

Per questo Red Bologna APS insieme a Gruppo Trans APS ha creato una mappatura dei Centri Antidiscriminazione realizzati con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali rivolti a persone LGBTQIA+, per dare una risposta sempre più efficace di contrasto alle discriminazioni di genere e con un particolare focus alla transfobia.

Kilowatt Soc. Coop. ha invece curato la campagna di comunicazione sia per quanto riguarda la creatività che per la diffusione online e offline della campagna.

Il risultato finale è frutto di un lungo e partecipato lavoro svolto insieme alla comunità trans bolognese, grazie a 3 focus group tematici dai quali sono emerse sia le tematiche da trattare che il tono di voce da utilizzare per diffondere il messaggio.

In questo senso il nostro è stato un lavoro di ascolto, sintesi e restituzione, a partire dai concetti scelti e voluti dalle persone trans che hanno lavorato al progetto.

Abbiamo infatti scelto di accompagnare il claim di campagna: “in transizione per essere me” a una parte visiva che fosse in grado di restituire, in modo diretto e semplice, la complessità del discorso.

La fototessera parla infatti un linguaggio simbolico che chiunque può decifrare facilmente: sono io che mi rappresento di fronte a me stess*

Prima dell’era dei selfie tirare quella tendina e chiudersi in quello stanzino aspettando la luce del flash, era l’unico modo che avevamo per fotografarci da sol*, per riappropriarci di uno sguardo di autorappresentazione senza alcun tipo di filtro esterno.

La fototessera aveva ed ha ancora un altro scopo su tutti: quello di finire su un documento d’identità. Il tema del documento è sicuramente un problema molto sentito dalle persone trans.

Ogni foto scattata risponde a una domanda e rappresenta un’immagine di sé, tutte insieme compongono il ritratto di una persona che attraversa alcuni momenti di passaggio, speciale e unica come chiunque altra.